30 novembre 2012

La mia terza lezione con Luca



La mia terza lezione con Luca
 di Gabriella Molli

E’ il momento dei primi e si discute subito sulle differenze tortelli-tortellini 
e sulle filosofie emiliane che li hanno fatti nascere.
 La ricetta oggetto di preparazione infatti è: 
"Tortellini di gamberi al profumo di timo nel loro brodo". 
Dove il termine tortellino si definisce subito sulla legge del territorio con:
 1- una forma  di pasta canonica (un etto di farina, un uovo) 
a forma di mezzaluna (siamo nella Terra di Luna); 
2- un ripieno dedicato al mare; 
3- il profumo di un’erba aromatica dominante sulle colline del Golfo
 (il profumo del timo è l’eccezionalità del piatto). 



Le regole base del ripieno: i gamberi vanno rigorosamente tritati a coltello.
 Le regole del brodo: 
1- gusci e teste vanno “tostati” dentro una casseruola dai bordi alti 
(lì dentro nasce il brodo) con olio all’aglio e olio extravergine. 
2- la schiumatura va fatta con un mestolo.
 3- per la nota aromatica del brodo entrano in gioco le grandi spezie: 
coriandolo, pepe lungo, pepe rosa. 


Emergono le regole dei brodi, si discute sui lessi, sul pot au feu, cosa succede quando si alza
 o si abbassa la temperatura. Sulle costosissime pentole in rame. 
Su come far diventare questi tortellini una “natura morta che si mangia”, 
servendoli unendo dei gamberi appena scottati. 
Sulle fughe dei liquidi verso l’interno o verso l’esterno. 
Sulla chiarificazione, con albume e senza, sul riposo del brodo con i tortellini, prima di servirlo. 
E se il “primo” primo voleva stupire le papille
 (“usate” la vostra creatività, è stato il messaggio di Luca),
 il “secondo” primo ha dato il segno che una 
"Zuppetta di funghi e patate al rosmarino con muscoli del Golfo",
 può parlare di territorio e diventare un delizioso piatto unico
se viene servita in una grossa pagnotta di grano duro cotta a legna.
 Luca, da grand gourmet che sa fare buon uso della sua creatività, 
ha “costruito” il liquido per la zuppa partendo da una rimanenza del felice brodo di gamberi
 al profumo di timo preparato per la prima ricetta e ha fatto nascere un capolavoro
 di profumi e gusti, usando i muscoli del Golfo, 
gambi del prezzemolo fresco, patate, funghi porcini, 
vino bianco, rosmarino fresco, pepe. 


Una mini-lezione sulla apertura dei muscoli è stata condotta secondo le regole sante delle nonne
 che li lasciano sensuali e carnosi e ha definito che anche in stagione fredda i muscoli del Golfo
 (anche se più piccoli rispetto a quelli estivi) sanno ugualmente regalare intense emozioni alle papille. 
La regola è aggiungerli (nudi) nel tocco finale,
il tempo stretto di offrire i loro umori mediterranei.   

Luca Scatena







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